L’obiettivo del progetto di interior design è stato quello di preservare il meglio del passato personalizzando al contempo gli ambienti a misura di una giovane famiglia di tre persone: il progetto, inserito in un contesto di una casa anni ’30 in stile Vecchia Milano, ha visto pochi e mirati interventi che hanno trasformato il layout in base a specifiche richieste, tra cui quella di avere un soggiorno aperto con cucina a vista e due grandi camere.

Il progetto è stato pubblicato sul numero di Aprile 2023 di COSE di CASA. Servizio fotografico di Lea Anouchinsky, Styling Lidia Covello.

L’abitazione di circa 92 mq è stato riprogettato senza stravolgere il layout originale e conservando le finiture d’epoca, in particolare i pavimenti originali in graniglia. Con poche opere murarie e senza cambiamenti sostanziali, è stato comunque possibile soddisfare specifiche richieste dei committenti, in particolare quella di avere una zona giorno open space, due camere entrambe di dimensioni sufficienti per ospitare due persone e spazi di servizio riorganizzati: due bagni, uno dei quali a uso esclusivo della stanza matrimoniale, e anche una una lavanderia a scomparsa, La cucina è stata spostata ed è ora a vista sul living, Sfruttando l’altezza dei soffitti, nel bagno en suite e stato ricavato un capiente ripostiglio in quota.

STATO DI FATTO | PROGETTO

Con il nuovo layout la cucina è stata spostata ed è diventata, una zona cottura a vista arredata da una composizione in linea a tutta parete di Veneta Cucine. Basi in tonalità bianco caldo e pensili con frontali cannettato, il piano di lavoro e l’alzata sono in agglomerato di quarzo di Caranto. Il tavolo con base centrale e piano rotondo in vetro fumé è di recupero; sedie di Thonet color legno naturale. Il parquet in rovere con posa a spina di pesce è originale della casa. Di gusto vintage la sospensione con due diffusori a megafono e l’applique a parete. 

Nella zona living la pavimentazione in cementine e quella in parquet delle due stanze preesistenti sono state raccordate da una fascia di listelli posati paralleli. Anche per le cornici e i bassorilievi in gesso a soffitto è stata effettuta un’analoga opera di raccordo (se ne occupato il gessista dell’impresa W.P che ha curato tutta la ristrutturazione).

Anche gli spazi di servizio ne hanno migliorato la funzionalità; rimane invece inalterato il corridoio di distribuzione, una delle cifre architettoniche distintive dell’abitazione d’epoca. Le nuove finiture, con una prevalenza di toni neutri come grigio e tortora, fanno da sfondo ai tratti originali, in particolare ai colori delle pavimentazione in graniglia perfettamente conservate. Sono state conservate, lungo il passaggio, le porte originali in legno e vetro satinato, riverniciate in una tonalità desaturata di verde in nuance con quella utilizzata. La zona dell’ingresso, con l’adiacente bagno, è stata quella interessata da maggiori cambiamenti durante la fase di ristrutturazione. L’obiettivo era di recuperare un volume compatto a scomparsa in cui concentrare diverse funzioni. In questo spazio trovano spazio la caldaia, la lavanderia, e un capiente armadio di ingresso. Il colore verde, presente in diverse sfumature nei vari ambienti della casa, uniforma le ante del mobile e le pareti. 

Negli interventi architettonici e nelle scelte delle finiture, l’approccio è stato conservativo come nel caso dei pavimenti restaurati. Ogni ambiente ha una propria identità cromatica: nel soggiorno, il beige delle pareti ha messo in risalto le cornici e gli stucchi in gesso a soffitto, che sono stati lasciati bianchi. Nel corridoio, larghezza e lunghezza sono definite dal tappeto di cementine originali a due colori che disegnano la pavimentazione. La tonalità grigio chiaro del fondo è ripresa sulle pareti e a soffitto.

La zona notte si sviluppa sul lato sinistro dell’appartamento rispetto all’ingresso e al corridoio centrale. Tre i locali in sequenza: il bagno che è stato modificato ottimizzando gli spazi e mantenendo la vasca; la camera dei ragazzi che ha preso il posto dell’ex cucina; infine la stanza matrimoniale.

La camera matrimoniale ha mantenuto posizione e dimensioni invariate rispetto allo stato di fatto ma è ora completata da un bagno a uso esclusivo. Quest’ultimo, che si apriva in origine in fondo al corridoio ed era uno spazio lavanderia, è stato ampliato e orientato in modo da essere accessibile direttamente dalla stanza. Il total blu delle pareti si ispira all’idea di una grande “scatola”.

Nel bagno in camera, il rivestimento verticale della zona lavabo è della serie 3lati di Quintessenza, finitura Acquamarina lucido. Il pavimento è in graniglia Prezzemolo di Grandinetti. Il mobile lavabo con cassetti e maniglia a gola è di Mobilduenne; rubinetteria reverso di Ritmonio. Box e piatto doccia Agha Run.

COLORI: Ogni ambiente della casa è caratterizzato da una scelta cromatica ben precisa: anche la camera matrimoniale, come la zona giorno e i bagni, è definita da una tonalità desaturata, in questo caso un blu grigio che decora le pareti e la porta rasomuro del bagno a uso esclusivo. Il colore coprente dell’idropittura opaca richiama uno di quelli contenuti nel pattern geometrico delle cementine originali a pavimento.

Nella camera del bambino il ripristino dello stucco delle cementine con aggiunta di nuovi pezzi sul modello dii quelli originali è stato eseguito, come negli altri ambienti, da Materica. Lungo il perimentro della camera le pareti sono caratterizzate da una boiserie dipinta filomuro. Il pavimento di marmette della camera dei ragazzi è tra quelli originali della casa meglio conservati.

Nel bagno degli ospiti vicino all’ingresso, il rivestimento in piastrelle rosa posate in verticale è della serie Tinte di Quintessenza Ceramiche, finitura lucida. I sanitari sono di Ceramica Globo, la rubinetteria della serie Reverso di Ritmonio. Vasca di Kaldewei. Il mobile con frontale cannettato (foto della pagina a sinistra) è il modello Sinergy di Fiorabath. Il bagno degli ospiti, accessibile dall’ingresso, è ampiamente illuminato dalla portafinestra affacciata su un piccolo balcone. Per lasciare filtrare la luminosità naturale anche nell’atrio, che è invece privo di aperture, l’idea progettuale è stata quella di realizzare un oblò sopra lo stipite della porta dell’ambiente di servizio. Con diametro di 70 cm, la finestra interna è chiusa da un vetro trasparente fisso.